Sintesi di programma

Programma Lavoro & Ambiente #insiemesipuo’

Piombino è una città in declino, il nostro principale obiettivo è invertire questo trend.
Oggi, pur difendendo una ripresa siderurgica moderna, in sicurezza, rispettosa delle persone e dell’ambiente, è necessario pensare ad uno scenario nuovo con al centro la diversificazione. Piombino si salva solo diversificando, uscendo dalla monocultura. Per farlo occorre mettere al centro il territorio che costituisce la sua risorsa prima e insostituibile.

I nostri punti chiave del programma:

  •  Definire Colmata centro abitato che insieme alla presenza di Montegemoli, costituirà motivo ostativo alla realizzazione delle nuove discariche e comunque dell’ampliamento dell’esistente in quanto sono centri abitati che ricadono all’interno della fascia di rispetto di 500 metri prevista fra il perimetro del centro abitato e il perimetro dell’impianto,prevista dal PRB;
  • Modificare la destinazione d’uso dell’area denominata LI53AR individuata, nel progetto RiMateria, per costruire la nuova discarica con il conferimento di 2.500.000 metri cubi di rifiuti speciali, conferendo alla stessa una classificazione diversa;
  •  Impegno per l’attivazione delle bonifiche del SIN, per la definizione di progetti chiari e coerenti, per lo stanziamento di risorse finanziarie adeguate e tempi certi. Ci impegneremo per l’attivazione immediata delle due bonifiche di competenza comunale, per le quali esistono già progetti approvati e risorse incamerate dal Comune di Piombino e per l’utilizzo dei 50 milioni nella disponibilità di Invitalia per la bonifica della falda;
  •  Vanno effettuati i carotaggi, siano ultimati i lavori di messa a norma, sia installato un sistema FISSO di centraline di rilevamento, per tutte le componenti del biogas, controllate direttamente da ARPAT, dislocate in modo tale da poter intercettare tutte le direzioni del vento, e in prossimità delle abitazioni;
  • Realizzazione di un sistema di monitoraggio che controlli l’eventuale dispersione di percolato nella falda;
  • Proposta affinché nella valutazione di incidenza obbligatoria per i nuovi insediamenti produttivi o inerenti al ciclo dei rifiuti sia prevista obbligatoriamente anche la VIS (Valutazione di Impatto sulla Salute) nel procedimento di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e nella procedura per il rilascio dell’AIA (Autorizzazione integrata Ambientale);
  • In tema di rifiuti, la nuova Amministrazione dovrà impegnarsi a far chiarezza sulla formazione del debito ASIU e sulle responsabilità correlate;
  • Recupero e valorizzazione dell’esistente suolo valutando attentamente nuove previsioni urbanistiche improntate al maggior rispetto ambientale;
  •  Programmare un’opera di dismissione dei vecchi impianti siderurgici finalizzata anche ad un progetto di archeologia industriale (modello Ruhr);
  •  Nell’ambito delle Bonifiche del SIN e del recupero di aree inutilizzate nel sito industriale, proponiamo l’utilizzo prioritario di aziende locali e il reimpiego dei lavoratori attualmente in CIGS e dell’indotto anche tramite percorsi formativi;
  • Normativa ad hoc per Piombino area di crisi complessa non solo per la realtà siderurgica ma per tutto il territorio rivalutando i finanziamenti già stanziati e fino ad oggi rimasti inutilizzati;
  •  Reperire finanziamenti europei ;
  •  Il porto di Piombino, secondo più grande scalo della Toscana dopo quello di Livorno, ha notevoli potenzialità da utilizzare evitando nuovi lavorazioni impattanti (vedi polo rottamazioni navi);
  •  La lavorazione altamente impattante come quella degli acciai al piombo, già presente in passato e dismessa, riteniamo che non sia da riproporre per la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini;
  •  La futura Amministrazione dovrà avere una visione globale e un ruolo da protagonista, non essere passivo, al fine di garantire fattibilità e progettualità coerente con le necessità ed aspettative del territorio (Aferpi, SOL, ArcelorMittal, centrale Enel etc..) e non subire le scelte dell’imprenditore di turno;
  •  Dialettica costante con il Governo e Regione per tematiche ambientali e lavorative;
  •  Il territorio rurale, una delle principali risorse di cui disponiamo, offre opportunità di lavoro diretto in agricoltura, da salvaguardare da eccessivi usi impropri di urbanizzazione;
  •  Realizzazione in un’unica soluzione (lotto Unico) del prolungamento della 398 fino al porto. Il tracciato del secondo lotto deve essere riallontanato dalla città. In attesa della 398 occorre rendere percorribile, da subito, un tracciato alternativo già esistente come quello che collega Poggio ai Venti alla Località San Rocco. Una risposta immediata ambientalmente ed economicamente sostenibile;
  •  Piombino è isolata dalla rete viaria e ferroviaria nazionale. Sarà prioritaria una riorganizzazione dei collegamenti con Campiglia;
  •  Riportare il Comune come Casa dei Cittadini, i quali dovranno avere un canale di ascolto sempre aperto, poiché le istituzioni non sono del partito che pro tempore occupa gli scranni della maggioranza. Un buon amministratore deve sentirsi parte di una comunità, non al di sopra di
    essa;
  • Emergenza abitativa della nostra città, ridefinizione dei vari strumenti attualmente adottati;
  •  Rivedere il regolamento per il Referendum, trasformandolo in uno strumento di partecipazione della cittadinanza alla gestione della propria comunità come, i quartieri, dovranno essere uno strumento vivo di partecipazione e di coinvolgimento, rivedendone lo statuto;
  •  Presupposto di ogni cambiamento è il ritorno alla sovracomunalità: Piombino è parte di un ambito geografico-amministrativo, la Val di Cornia, che comprende Campiglia, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta. Questi Comuni, riconoscendosi come unità territoriale, hanno coordinato negli anni passati le politiche territoriali, le strategie dello sviluppo e la gestione dei servizi; dotandosi di adeguati strumenti operativi (i Piani Regolatori coordinati) e istituzionali;
  •  La scelta di realizzare un ospedale unico articolato sui due presidi di Cecina e di Piombino ha causato inesorabilmente una riduzione delle risorse e delle attività, soprattutto a scapito dell’ospedale piombinese. Il decreto Balduzzi ha penalizzato le fasce più deboli della popolazione. Il
    comune deve con forza rivedere le scelte confrontandosi con la Regione. La riorganizzazione rispondeva ad un solo scopo, quello di risparmiare, tagliando i servizi;
  •  Per effetto della pessima riforma sanitaria regionale, voluta da Rossi e Saccardi, si sono concentrate risorse e si sono potenziati i servizi nei grandi centri di eccellenza, spogliando al contempo le periferie, che hanno perso operatori, strutture e offerta sanitaria;
  •  Potenziare i posti di accoglienza nelle RSA ed estendere l’accesso all’assistenza domiciliare;
  •  Potenziare l’Ospedale di Comunità e istituire un hospice per un fine vita dignitoso;
  •  Istituzione del Registro Tumori;
  •  Potenziare servizi territoriali;
  •  Piano di implementazione degli organici dopo adeguata ricognizione;
  •  Ridurre le liste d’attesa (es. con utilizzo anche notturno degli strumenti diagnostici);
  •  Ripristino del servizio di elettrofisiologia;
  •  Ripristinare il percorso senologico;
  •  Potenziamento del servizio di urologia;
  • Utilizzo del sistema di tele refertazione attraverso la rete aziendale;
  •  Istituire un reparto dedicato al servizio psichiatrico;
  •  Dal momento che per responsabilità dell’attuale gestione aziendale, non si sono create le condizioni per mantenere il punto nascita, creare a Piombino almeno un polo di chirurgia ginecologica e di diagnostica prenatale, nel rispetto delle professionalità acquisite dagli operatori. Ripristinare le sedute ambulatoriali territoriali e ripristinare il soppresso consultorio giovanile;
  •  Rivedere il concetto di rete, dal momento che viene applicato in senso sottrattivo, non aggiuntivo. A nostro parere tale concetto può avere una validità solo se a spostarsi è l’equipe, non il paziente;
  •  Riconsiderare l’effettiva utilità della Società della salute e valutare l’opportunità di gestire le competenze in materia socio-assistenziale in forma coordinata tra i Comuni e l’Azienda Sanitaria;
  •  Nello scollamento tra la programmazione sanitaria e i bisogni dei territori e dei cittadini (ricordiamo che nei Consigli Comunali non si parla più di Sanità e di come organizzare i servizi socio-sanitari), diventa prioritaria la trasparenza e la partecipazione delle comunità alle decisioni, tramite gli istituti deputati a rappresentarli. I Sindaci, devono intervenire attivamente nella determinazione delle politiche sanitarie territoriali, come soggetti attivi e non come esecutori passivi di scelte maturate altrove e sempre più scollegate ai reali bisogni della popolazione;
  •  Risorsa idrica: crediamo che sia prioritario un piano di manutenzione dell’acquedotto per eliminare le perdite idriche; che sia necessario impedire ogni impattante intervento di impermeabilizzazione dei suoli e contenere i consumi per eliminare gli sprechi;
  •  Ambiente e animali sono due concetti inscindibili. Il Comune, si deve porre come centro propulsore, come sostegno e come appoggio, il fulcro imparziale intorno al quale questo variegato mondo deve ruotare e svilupparsi e a questo scopo dovrà individuare un referente politico che rappresenterà a tutti gli effetti e senza alcuna remunerazione il Sindaco, il cui ruolo sarà di
    informare, ascoltare, coordinare e valorizzare il volontariato;
  •  La Società Parchi Val di Cornia per noi dovrebbe diventare il fulcro della promozione turistica del territorio e per questo proponiamo di: investire in promozione non solo dal punto di vista economico, ma anche inserendo una figura manager specializzata nel marketing culturale. Ritornare a fare “rete” non solo tra i cinque comuni della Val di Cornia, ma anche con le realtà vicine che hanno la stessa vocazione come la riserva naturale regionale oasi WWF padule Orti-Battagone e guide ambientali e turistiche autorizzate del territorio. Reperire finanziamenti europei e recuperare l’autonomia finanziaria, anche mediante riconsiderazione del sistema delle risorse derivanti dai parcheggi. Riorganizzare i parcheggi per Camper, che sono particolarmente onerosi a fronte dell’assenza totale di sevizi;
  •  Ampliamento riserva oasi WWF Orti–Bottagone con annessione area contigua di tipo A denominata “Perelli bassi”;
  •  Per quanto riguarda il Parco della Sterpaia, proponiamo l’organizzazione di percorsi ciclabili e a cavallo e punti di ristoro sul modello degli esistenti;
  • Promontorio di Piombino, ripristinare i sentieri e la cartellonistica danneggiata, indicando in modo chiaro i periodi di caccia;
  •  Baratti e Populonia, patrimonio da tutelare in ogni sua forma evitando speculazioni urbanistiche e preservando la natura del sito archeologico.